Morto vigile del fuoco di Treviolo ad Aquila
La salma di Marco Cavagna, il vigile del fuoco di Treviolo morto lunedì sera all’Aquila per un malore mentre aveva quasi ultimato il viaggio per partecipare ai soccorsi dopo il terremoto in Abruzzo, è arrivata mercoledì alle 20 a Dalmine, alla caserma dei vigili del fuoco dove è stata allestita anche la camera ardente. La salma rimarrà esposta fino a venerdì 10 e poi alle 16,30 partirà un corteo diretto alla chiesa di Treviolo per la celebrazione del funerale.
Il feretro è stato salutato da un picchetto d’onore e dalla classica sirena dei pompieri. Presente il comandante provinciale dei vigili del fuoco, Giuseppe Verme, colleghi, familiari e amici. Grande commozione, sincera partecipazione, rispettoso silenzio per il cinquantenne, caposquadra esperto, a cui sarà conferita la medaglia d’oro al merito civile dopo l’iniziativa del ministro dell’Interno Roberto Maroni che ha subito aperto la procedura.
Specializzato nei soccorsi di persone in scenari estremi, Cavagna era un punto di riferimento per i colleghi del comando di via Codussi e aveva già ricevuto un riconoscimento ufficiale: nel 1998 gli fu infatti conferita la medaglia d’argento al merito civile perché l’anno prima aveva salvato un giovane intrappolato nel crollo di un edificio ad Albano Sant’Alessandro.
Aveva fatto fino in fondo il suo dovere, spinto dalla stessa passione e dallo stesso spirito di servizio che nel 1979 lo portarono a scegliere di svolgere il servizio di leva nei vigili del fuoco, e poi a fare l’ausiliario, parallelamente ad altri lavori, fino all’assunzione nel Corpo nazionale, il 4 gennaio 1982. Negli anni Marco Cavagna aveva acquisito una notevole esperienza nel soccorso «Speleo alpino fluviale» (Saf) e nel salvataggio delle persone intrappolate sotto le macerie di edifici crollati, raggiungendo la qualifica di «caposquadra esperto».
Lunedì mattina non aveva esitato a partire con gli altri colleghi bergamaschi (che sono presenti in Abruzzo con una trentina di unità e hanno altri 15 uomini pronti a partire) per mettere a disposizione la sua esperienza. Verso le 18,30, mentre stava per arrivare al comando regionale dei vigili del fuoco abruzzesi a bordo di una Campagnola, si è fermato per chiedere informazioni stradali: appena è sceso dal mezzo è stato colto da un infarto. I suoi colleghi gli hanno prestato le prime cure e poi hanno fermato un’ambulanza di passaggio: è arrivato anche l’elisoccorso del 118 per trasportarlo all’ospedale di Pescara, ma il caposquadra è morto prima di poter arrivare nella struttura ospedaliera, dove è composta la salma.
Marco Cavagna, nato il 24 settembre del 1958, abitava a Treviolo in via Andrea Galetti, dove lascia la moglie Simonetta e i figli Lorenzo, di 10 anni, e Francesca, di 6. «Abbiamo perso uno dei pilastri del comando di Bergamo – spiega il comandante provinciale dei vigili del fuoco, ingegner Giuseppe Verme -: in 27 anni aveva acquisito una notevole esperienza ed era un punto di riferimento, soprattutto per i colleghi più giovani. Un ottimo vigile del fuoco, dal punto di vista professionale e umano». «Era rientrato in servizio a metà marzo – continua il comandante – dopo essersi ristabilito da un infortunio avvenuto a dicembre e si era sottoposto a tutte le visite mediche per l’idoneità».